Ciascuna situazione che si può affrontare presenta degli aspetti che vanno tenuti necessariamente in considerazione.

Come scegliere il miglior isolamento termico per la propria casa.

Isolare termicamente la propria abitazione è uno step fondamentale che presenta numerosi vantaggi: ne migliora il comfort interno e permette di risparmiare sia in ambito economico che ambientale.
Al giorno d’oggi, la soluzione considerata più efficace è quella del cappotto termico, che consiste in una serie di strati isolanti, sia interni che esterni, che assicurano un completo isolamento termico ed acustico.
Ciascuna situazione che si può affrontare presenta degli aspetti che vanno tenuti necessariamente in considerazione: il primo fattore è la tipologia e lo spessore del materiale, in quanto maggiore è quest’ultima voce, maggiore è la coibentazione che ne deriva.
Il secondo fattore è lo sfasamento termico, da intendersi come il tempo impiegato dal calore per giungere all’interno dell’abitazione, passando per lo strato di isolamento. I materiali dotato di un elevato sfasamento termico, si possono rilevare estremamente utili: ad esempio, durante l’estate, mitigano il calore, agendo da barriera e facendo convergere il caldo all’interno dell’abitazione dopo molte ore, in modo tale che per raffrescare possa bastare semplicemente aprire le finestre. Non in tutte le zone climatiche è conveniente optare per un materiale con queste caratteristiche, poiché in determinate aree le temperature si mantengono elevate anche durante la sera e non basta aprire le finestre per raffrescare; di conseguenza in queste realtà conviene maggiormente puntare a limitare il calore che giunge all’interno, utilizzando degli isolanti appositi.
Altro fattore molto importante è la conducibilità termica, misurata in valori che indicano la classe di isolamento del materiale. Minore sarà il valore considerato, maggiore sarà l’isolamento che ne deriva.
Quando si parla di isolamenti termici, è necessario utilizzare una divisione in base alla natura del materiale. Possiamo ricondurre a tre grandi gruppi:

  • isolanti sintetici, molto vantaggiosi sia dal punto di vista economico, sia dal punto di vista isolante, ma decisamente poco sostenibili.
  • Isolanti vegetali, come ad esempio il sughero, hanno valori di isolamento minori, sono più costosi ma hanno un miglior sfasamento termico ed una maggiore traspirabilità, oltre ad essere sostenibili ed atossici.
  • Isolanti minerali

Gli isolanti sintetici, tra cui poliestere o polistirene espanso sono degli ottimi isolanti termici e sono ampiamente diffusi, in quanto, come accennato precedentemente, molto convenienti dal punto di vista economico e di facile posa. La vita di questi isolanti varia dai 30 ai 50 anni, con un implicito calo di prestazioni dovuto al tempo trascorso. Il riutilizzo di questo tipo di isolante è possibile solo se non in abbinamento ad altri materiali.

Gli isolanti vegetali sono materiali naturali, totalmente biodegradabili e riutilizzabili. Si possono distinguere, tra questi, la fibra di legno o di cellulosa, la fibra di canapa, la fibra di lino ed il sughero. Rispetto agli isolanti sintetici sono sicuramente più costosi ma portano un più alto potere isolante, sia dal punto di vista termico sia acustico.

Gli isolanti di origine minerale fanno parte della categoria di materiali di origine naturale poiché vengono ricavati dalle rocce: sono biodegradabili, riciclabili e rinnovabili. Tra i più comuni isolanti minerali vi sono: la lana di vetro e la lana di roccia. Questa tipologia di isolante è molto usata nell’edilizia in quanto è in grado di produrre elevate prestazioni anche in presenza di forte umidità, è resistente alle muffe e, a differenza degli isolanti sintetici, non è combustibile. D’altro canto, è sicuramente più costosa rispetto agli isolanti sintetici. Normalmente, viene utilizzata per la realizzazione di cappotti, facciate e coperture ventilate, pareti divisorie, controsoffitti e solai.


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